Testando l’intelligenza artificiale integrata in Bing, il motore di ricerca di Microsoft, un giornalista di The Verge ha scoperto che quest’ultima reagiva in modo sorprendente durante una ricerca su Google Chrome. Una situazione che sembra essere perfettamente controllata da Microsoft.
Microsoft ha firmato una partnership con OpenAI diversi mesi fa per integrare l’IA ChatGPT nel proprio motore di ricerca Bing. Di conseguenza, quando si utilizza la combinazione dei due, i risultati di ricerca sono completati da interventi dell’intelligenza artificiale. Fino a qui, niente di particolarmente originale, soprattutto in un periodo in cui l’IA sta diventando ovunque.
Tuttavia, la situazione può diventare problematica se l’intelligenza artificiale viene orientata o addirittura manipolata per fornire risultati di ricerca che non corrispondono esattamente a ciò che l’utente richiede. Sean Hollister, il caporedattore del sito The Verge, ha potuto fare una sorprendente scoperta effettuando una ricerca specifica su Bing.
Quando l’IA di Bing evade una ricerca su Google Chrome
Sean Hollister ha semplicemente effettuato una ricerca in Microsoft Edge con una sola parola chiave: “Chrome”. Per gran parte degli utenti, questa parola si riferisce direttamente a Google Chrome, il browser della società di Mountain View. Il giornalista si aspettava quindi di trovare risultati associati.
Invece, ha notato che l’IA di Bing interpretava la sua richiesta come una ricerca sulle funzionalità di Bing. Sorpreso da questo risultato, ha ripetuto la ricerca diverse volte, ma è sempre caduto esattamente sullo stesso risultato.

Si può notare abbastanza chiaramente che Bing evita la richiesta iniziale per mostrare un testo che promuove il motore di ricerca di Microsoft. Sean Hollister precisa inoltre che di solito una richiesta ripetuta diverse volte dà un risultato diverso generato dall’IA. Qui, anche ripetendo diverse volte l’operazione, il risultato è sempre lo stesso, il che fa supporre che si tratti di un testo pre-scritto da Microsoft e quindi che ChatGPT sia falsamente sollecitato per scriverlo in tempo reale.
Un approccio non nuovo da parte di Microsoft
Vale la pena sottolineare che in Italia, Bing non integra ancora l’intelligenza artificiale di OpenAI nei risultati di ricerca. Tuttavia, se si cerca Chrome su Bing Italia, si noterà che un link per scaricare Edge, il browser di Microsoft, appare per primo nei risultati di ricerca.

Di conseguenza, Microsoft sta già spingendo i propri prodotti su Bing. Se si cerca Microsoft Edge su Google, il risultato della ricerca si concentra su… Microsoft Edge.
Il punto sollevato dal giornalista di The Verge è interessante, poiché sottolinea che agendo in questo modo con l’IA integrata in Bing, Microsoft va contro la sua proposta di servizio agli utenti: i suoi prodotti vanno prima di tutto, anche a discapito delle intenzioni dell’utente. Il media americano ha contattato Microsoft in merito, che ha fornito la seguente risposta: “Sperimentiamo spesso nuove funzionalità, UX e comportamenti per testare, imparare e migliorare le esperienze dei nostri clienti. Questi test sono spesso brevi e non rappresentano necessariamente ciò che viene infine o ampiamente fornito ai clienti.”
Inoltre, pochi ore dopo la pubblicazione dell’articolo su The Verge, Microsoft ha disattivato “l’esperienza” in questione. L’incertezza tuttavia non è passata inosservata.