I Beatles sono pronti a tornare in azione, e lo dice Paul McCartney! Grazie all’aiuto dell’intelligenza artificiale, la voce del defunto John Lennon è stata ricostruita da un nastro audio. E questo pone diverse domande…
L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando i codici della musica
L’industria musicale sta affrontando una piccola rivoluzione chiamata intelligenza artificiale. I modelli di IA generativa che creano (false) canzoni straordinarie sono uno degli aspetti di questa rivoluzione. Ma ci sono anche altri aspetti che, ad esempio, consentono ai Beatles di rilasciare una nuova canzone, oltre mezzo secolo dopo l’ultima registrazione. Di recente, Paul McCartney, il bassista del leggendario gruppo, ha dichiarato alla BBC che ha utilizzato un sistema di intelligenza artificiale per “estrarre” la voce di Lennon da una vecchia demo al fine di completare una canzone del gruppo che uscirà quest’anno.
La canzone dovrebbe essere Now and then, un brano scritto nel 1978 da John Lennon. Quest’ultima fa parte di una serie di canzoni che Lennon ha registrato su un boom box nel suo appartamento di New York, risultando in una registrazione chiamata “For Paul”. La canzone avrebbe potuto essere inclusa in un “raduno” dei Beatles già nel 1995, periodo in cui i membri del gruppo stavano pensando di riunire la loro antologia. Due delle canzoni di quella cassetta, Free as a bird e Real love, sono state rimasterizzate dal produttore Jeff Lynne, diventando così i primi nuovi brani dei Beatles in 25 anni. Anche la canzone Now and then doveva essere recuperata, ma sebbene avesse un buon ritornello, “mancavano quasi completamente i versi.”
Un nuovo esperimento conclusivo grazie all’IA!
Paul McCartney ha dichiarato nell’intervista alla BBC che George Harrison ha rifiutato di lavorare su questa canzone perché la qualità della voce di Lennon era scadente. Per lui, “non era un titolo molto buono.” L’idea di un remix è venuta dopo il documentario “Get Back” di Peter Jackson uscito nel 2021 e che raccontava la produzione dell’album Let It Be. In questo progetto, il regista ha utilizzato un sistema informatico per separare ed estrarre le voci dal rumore di fondo e dagli strumenti stessi al fine di ottenere il suono più chiaro e pulito possibile.
Crediti foto: Miguel Á. Padriñán (Pexels)

Peter Jackson ha affermato che Paul McCartney è riuscito a estrarre la voce di John da un nastro di bassa qualità. “Avevamo la voce di John e un pianoforte e potevamo separarli con l’IA”, ha spiegato l’artista. Grazie a questa tecnologia è stato possibile separare la voce di John Lennon per remixarla come si fa da anni, includendo già gli altri strumenti e le voci necessarie. Quello che è stato realizzato è quindi la registrazione della canzone originale, ma farlo con una qualità molto superiore e senza perdere la voce originale del cantante del gruppo.
Paul McCartney è rimasto sorpreso dalle capacità di questa tecnologia, ma ha anche messo in guardia sui pericoli che essa comporta, ad esempio nel ricreare la voce di John Lennon cantando altre canzoni. Ed è proprio per questo motivo che le reazioni all’annuncio di questa nuova canzone non sono state positive. Ma il bassista del gruppo ha precisato che “è solo IA”, e che a differenza di un futuro possibile, in questa canzone “è veramente Lennon” che canta.