Per competere con ChatGPT, l’intelligenza artificiale di Google, Bard, avrebbe dovuto essere lanciata questa settimana sul territorio europeo. Ma sfortunatamente per Mountain View, ci sono ancora alcuni problemi…
Google dovrà ancora pazientare
Nella famiglia delle intelligenze artificiali recentemente rilasciate, vorrei quella di Google: Bard. Eh sì, se segui le notizie Tech degli ultimi mesi, avrai sicuramente notato che si è parlato quasi esclusivamente di IA. Con i lavori di OpenAI e Microsoft, questa tecnologia che veniva utilizzata molto poco nella nostra vita quotidiana è diventata onnipresente, al punto che esistono per tutto, alcune creano immagini, altre creano poesie e ci sono persino quelle che possono comporre canzoni.
E se c’è un modello di IA che ha fatto parlare di sé dalla fine dell’anno scorso, è sicuramente ChatGPT. Infatti, il chatbot sviluppato dalla società di Sam Altman ha spinto notevolmente le altre aziende del settore Tech a impegnarsi a fondo nello sviluppo di una tecnologia simile. Google ha ovviamente voluto provare l’esperienza lanciando ufficialmente durante l’ultima Google I/O il suo chatbot proprio.
Foto di credito: Google

Ma sfortunatamente, durante questa presentazione, il gigante della Tech ha annunciato che quest’ultimo sarebbe stato disponibile, inizialmente, in 180 paesi. Una lista considerevole, ma in cui non figurava alcun paese dell’Unione Europea, poiché Bard sarebbe arrivato più tardi (questa settimana) nei paesi membri. Problema: per Google e per il francese, l’implementazione non avverrà subito…
L’Europa non vuole lasciare tranquillo Google
Se il gigante della Tech non può ancora offrire Bard per i vari paesi dell’Unione Europea, è semplicemente perché l’azienda non ha risposto alle preoccupazioni sulla privacy sollevate dalla commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC). Infatti, Politico ha rivelato all’inizio di questa settimana che Google aveva informato il DPC di un prossimo lancio di Bard nell’UE, a seguito del quale l’organismo ha richiesto una “valutazione dell’impatto sulla protezione dei dati”, che è richiesta in base alle leggi europee sulla protezione della privacy. Tuttavia, per il momento, Google non ha ancora fornito i documenti necessari. E Graham Doyle, sottocommissario del DPC, ha dichiarato che “Bard non sarà lanciato questa settimana”.
Foto di credito: Google

Dal lato del gigante di Mountain View, un portavoce ha dichiarato a Politico: “Abbiamo dichiarato a maggio che volevamo rendere Bard più ampiamente disponibile, incluso nell’Unione Europea, e che lo avremmo fatto in modo responsabile, dopo esserci impegnati con esperti, regolatori e decisori politici. Come parte di questo processo, abbiamo discusso con i regolatori sulla protezione della privacy per rispondere alle loro domande e ascoltare i loro commenti”.
Quindi, bisogna capire che la situazione dovrebbe risolversi poco a poco e che i paesi dell’Unione Europea dovrebbero presto poter utilizzare il chatbot di Google, a condizione che il membro dei GAFAM faccia il necessario per conformarsi alle regole dell’UE. Tuttavia, è opportuno notare che i chatbot continuano a presentare grandi problemi di privacy e non sarebbe sorprendente vedere le istituzioni del vecchio continente stringere le maglie se necessario.